Perché e come amare i bambini

Progetto psicoeducativo per genitori nel quale si diffonderanno i risultati delle recenti scoperte in ambito della neurobiologia che dimostrano come lo sviluppo cerebrale che procede a partire dal secondo mese di gestazione fino al terzo anno di vita dipendono dall’influenza reciproca che i neuroni hanno con l’ambiente: un ambiente capace di garantire al bambino rassicurazione affettiva, e la possibilità di esplorare il suo intorno fisico e umano (cioè relazioni sociali) favorisce lo sviluppo di neuroni attrezzati ad affrontare lo stress emotivo e quindi permette di prevenire il disagio mentale.

Premessa

Secondo la Report Card 8 dell’UNICEF pubblicata nel dicembre del 2008, l’intera comunità dei paesi economicamente avanzati si trova di fronte alla necessità di governare un nuovo cambiamento nell’ambito dei servizi educativi e della cura per la prima infanzia. I dati pubblicati dalle ricerche in questo campo mettono in evidenza due aspetti interessanti di tale cambiamento. Da una parte si osserva la crescita del tempo che i bambini passano in strutture che se ne prendono cura all’esterno della propria casa e dall’altra, grazie agli sviluppi delle neuroscienze, emerge in modo sempre più chiaro come la qualità del rapporto di interazione tra il bambino e il suo ambiente accuditivo sia determinante per l’organizzazione del suo cervello e del suo assetto psicologico. In particolare si può affermare che le neuroscienze stanno confermando attraverso prove “oggettive” tipiche delle discipline scientifiche, ciò che la psicologia moderna ha sempre sostenuto relativamente all’importanza fin dalle primissime fasi della sua esistenza, delle relazioni tra il bambino e le sue figure di accudimento. In relazione ai nuovi contributi alla comprensione dello sviluppo psicologico dei bambini, che provengono dalle neuroscienze, il rapporto dell’UNICEF descrive queste scoperte come una vera rivoluzione, e sottolinea la necessità che le conoscenze acquisite dalla comunità neuroscientifica debbano essere rese note a politici, stampa e pubblico. In tal senso si evidenzia un deficit informativo di tali conoscenze che non può farci sottovalutare il rischio che il cambiamento descritto precedentemente possa essere trascurato o governato in modo improprio.

Il nostro progetto intende integrare l’approccio alla cura e alla prevenzione del disagio psicologico basato sul modello della teoria dell’attaccamento (John Bowlby) agli sviluppi raggiunti dalla psicologia scientifica grazie proprio ai recenti studi delle neuroscienze. In particolare l’attenzione sarà posta alle conclusioni a cui è giunto lo psichiatra statunitense Eric Kandel, premio Nobel per la medicina e la fisiologia per aver dimostrato il ruolo determinante dell’esperienza di apprendimento nella organizzazione dei nostri neuroni. Grazie alle scoperte fatte a partire dai lavori di Kandel, la neurobiologia moderna ha finalmente confermato che l’organizzazione del cervello e quindi del sistema psichico, non è unicamente il risultato dell’espressione genetica, bensì l’esito dell’interazione tra geni e ambiente e che l’ambiente può addirittura modificare il codice genetico delle cellule neuronali. «Siamo ciò che siamo in virtù di ciò che abbiamo imparato e che ricordiamo», osserva Kandel. Un’affermazione di cui ha dimostrato non solo la verità, ma anche i meccanismi. Nell’ambito della psicopatologia questa importantissima scoperta ha permesso l’ulteriore sviluppo di modelli teorici e terapeutici che mettono al centro della loro pratica clinica l’intervento precoce sia per prevenire che per curare il disagio psichico. Un esempio in tal senso è rappresentato dal lavoro della dottoressa Sue Gerhardt, psicoanalista infantile cofondatrice dell’Oxford Parent Infant Project (OXPIP), e autrice del libro Perché si devono amare i bambini (Raffaello Cortina, 2006). La Gerhardt nei 12 anni di lavoro con le mamme e i bambini all’interno delle attività dell’OXPIP, ha potuto confermare come le relazioni precoci tra il bambino e il suo ambiente affettivo, condiziona in maniera importante l’organizzazione del suo cervello “sociale” e come questo processo sia determinante per l’equilibrio emotivo futuro. Ciò che l’esperienza clinica, compresa quella della dr.ssa Gerhardt, sta dimostrando è che i genitori sanno bene perché si devono amare i loro bambini, ma non hanno informazioni sufficientemente chiare su come si devono amare. Ecco perché pensiamo sia estremamente importante offrire loro una possibilità, per poter essere aiutati, prima a capire e poi ad agire un modo funzionale di amare i bambini; un modo che oggi trova conferma nelle scoperte recenti fatte nel campo delle neuroscienze.

Descrizione del programma

Da qualche anno la nostra associazione fornisce un servizio gratuito di consulenza alle coppie e alle famiglie ispirato ai modelli clinici suesposti. È nostra intenzione allargare questa offerta integrandola con interventi psicoeducativi rivolti sia ai genitori che ai caregivers con lo scopo di sostenerli nel difficile compito di interagire in modo funzionale con i loro bambini e prevenire in questo modo eventuali disagi psicologici..

Modalità dell’ intervento

Il programma prevede degli incontri di gruppo della durata di 3 ore condotti da personale specializzato, per la precisione psicoterapeuti formati nell’ambito degli interventi familiari e di coppia e in alcuni casi specializzati in “mediazione familiare”. Terminato il percorso formativo, verranno proposti, a seguito di richiesta dei partecipanti, degli interventi sui singoli casi che possono comprendere anche incontri al domicilio per sostenere gli utenti nell’interazione con i bambini.

I temi degli incontri

La teoria dell’attaccamento

Nei primi incontri verranno illustrati i fondamenti della la teoria dell’attaccamento e il concetto di “base sicura” ad essa collegato, ponendo una particolare attenzione alla natura e all’importanza della relazione caregiver – bambino fin dalla primissima infanzia. Lo scopo è quello di favorire la corretta interpretazione dei bisogni dei bambini per poter rispondere ad essi in maniera adeguata.

Attraverso la proiezione di video, i partecipanti verranno aiutati a comprendere l’importanza di alcune regole della corretta interazione con un bambino. In particolare, i partecipanti saranno aiutati a:

  • percepire i segnali del bambino; apprendere ad osservarli
  • prestare attenzione alle motivazioni del bambino e a ciò che prova
  • acquisire informazioni sullo sviluppo dei bambini
  • rispondere ai segnali positivi del bambino
  • reagire adeguatamente ai segnali del bambino attraverso una corretta percezione ed interpretazione di questi ultimi
  • utilizzare il contatto fisico
  • interagire in modo giocoso, condividendo emozioni e sentimenti
  • trasmettere affetto e calore attraverso la voce e l’espressione del viso
  • rispettare i tempi, i modi e le attività del bambino durante l’interazione

Attaccamento e neuroscienze

Negli incontri successivi verrà affrontato il tema di come le esperienze relazionali sono in grado di modificare la struttura neuronale del nostro cervello nel corso dello sviluppo. Le ricerche condotte nel campo delle neuroscienze hanno portato alla dimostrazione empirica della capacità del nostro cervello di plasmarsi sulla base delle esperienze fatte in particolare nel corso delle prime interazioni con gli adulti significativi. Gli esperti del corso spiegheranno come lo sviluppo psicologico di ogni individuo sia condizionato dall’interazione tra i fattori biologici, psicologici e sociali e dimostreranno come in questa interazione l’esperienza di apprendimento giochi un ruolo di fondamentale importanza.

Oltre l’infanzia

Che succede quando si cresce? Si smette di ricercare la vicinanza e la prossimità del caregiver nei momenti di difficoltà?

La risposta è no. Il sistema dell’attaccamento è attivo sempre, tutta la vita. Ma come può un genitore restare un riferimento, un “base sicura”, per un figlio che sta entrando nella pubertà, per un adolescente? Nell’ultimo incontro si affronterà questo argomento, allo scopo di offrire spunti di riflessioni utili ai genitori alle prese con figli più grandi.

Testo di riferimento per gli incontri

Per il percorso degli incontri verrà utilizzato come riferimento il libro:

LynneMurray_LePrimeRelazioniDelBambinoLynne Murray

Le prime relazioni del bambino

Dalla nascita a due anni, i legami fondamentali per lo sviluppo

Raffaello Cortina Editore

Convegni sul progetto

10 Giugno 2015 – Presentazione del progetto

Il 10 Giugno 2015 presso l’Aula Magna dell’Ospedale Luigi Sacco si è tenuto il convegno sul tema “Perché e come amare i bambini” in cui è stato presentato il progetto e le date dei prossimi incontri. Al convegno hanno partecipato come relatori il Dr. Gabriele Catania, psicologo psicoterapeuta e presidente dell’Associazione Amici della Mente, il Dr. Enzo Soresi, studioso di neurobiologia, la Dr.ssa Valentina Paletto,  Magistrato del Tribunale Minori di Milano, la Dr.ssa Antonella Perri, Neuropsichiatra infantile dell’Ospedale L. Sacco, la Dr.ssa Sonia Rinaldi, U.O. Psichiatria DSM Ospedale Sacco, la Dr.ssa Silvia Catania e la Dr.ssa Maria Giulia Olivari, psicoterapeute che guideranno gli incontri, e il Dr. Raffaello Cortina, Fondatore della casa editrice “Raffaello Cortina Editore”, che ha presentato il libro Le prime relazioni del bambino, utilizzato come riferimento per il corso psicoeducativo.

11 Novembre 2015 – Giornata di formazione per operatori della prima infanzia

L’11 Novembre 2015 presso l’Aula Magna dell’Ospedale Luigi Sacco si è tenuta  la giornata di formazione per operatori della prima infanzia e persone interessate al tema per presentare il contributo offerto dalla Teoria dell’Attaccamento e dalle più recenti scoperte nel campo delle Neuroscienze. Al convegno parteciperanno come relatori il Dr. Gabriele Catania, psicologo psicoterapeuta e presidente dell’Associazione Amici della Mente, la Dr.ssa Silvia Catania, Psicologa, Psicoterapeuta familiare e Mediatrice familiare, e la Dr.ssa Maria Giulia Olivari, Psicologa, Psicoterapeuta familiare.

Date degli incontri

I corsi sono completamente gratuiti e prevedono un numero limitato di posti. Le persone interessate ad iscriversi sono pregate di compilare il seguente modulo in ogni sua parte. Le domande saranno accolte fino ad esaurimento posti disponibili. La segreteria dell’Associazione vi darà conferma dell’avvenuta iscrizione.

Ulteriori informazioni

Per domande e richieste sul progetto “Perché e come amare i bambini” potete contattarci all’indirizzo: percorsigenitoriadm@gmail.com