Sosteniamo la genitorialità

Aiutiamo i genitori a diffondere il benessere psicologico

Questo progetto si propone l’attivazione di una serie di programmi psicoeducativi rivolti ai genitori, con lo scopo di fornire loro un sostegno al difficile compito di accudire in modo funzionale i loro figli. Si tratta dunque di un programma di prevenzione primaria perché si prefigge di contribuire a ridurre l’esordio di nuovi casi di disagio psicologico. Se si considera che dai dati for­niti dall’organizzazione mondiale della sanità (OMS) risulta che nel mondo il disagio psicologico cre­sce, da 70 anni a questa parte, in maniera esponenziale, che la prima causa di malattia al mon­do è la depressione e che il 25% della popolazione mondiale affetta da una qualunque forma di disagio psichico non si cura, si può ben comprendere come questo problema sia una vera e propria emergenza. Dal punto di vista teorico, il presupposto principale di questo progetto, è quello di accogliere le indicazioni fornite degli Enti internazionali riconosciuti (in particolare quelle fornite dall’UNICEF) riguardo alla scarsa diffusione delle conoscenze acquisite dalla comunità neuro­scien­tifica, che possono favorire la prevenzione di queste patologie. Così abbiamo dato a questo pro­getto lo scopo di diffondere modelli di genitorialità funzionale, basate sulla conoscenza delle Neuro­scienze e della “Teoria dell’Attaccamento” di J. Bowlby, che è considerata dal mondo acca­demico inter­nazionale il modello più esaustivo per interpretare le relazioni precoci tra genitori e bambini e per individuare quelle che possono favorire l’insorgenza della psicopatologia infantile e dell’età adulta.
Le attività specifiche:

1) “Perché e Come Amare i Bambini”

Questo programma d’intervento è destinato ai genitori impegnati a gestire le problematiche della prima e seconda infanzia. In esso, coerentemente ai fini del progetto a cui questa attività appartiene, si è pensato di integrare l’approccio basato sul modello della teoria dell’attaccamento agli sviluppi dei recenti stu­di delle neuroscienze. Esistono in tal senso esperienze già avviate e collaudate da cui il programma ha tratto ispirazione, come ad esempio quella della dr.ssa Sue Gerhardt, psicoanalista infantile, co­fondatrice dell’Oxford Parent Infant Project (OXPIP), che nei 12 anni di lavoro con i genitori ha po­tu­to confermare l’utilità di tale approccio.

2) “Il Progetto Prometeo”

L’esigenza di instaurare relazioni di tipo sicuro, ovvero solide e rispondenti all’innato bisogno umano di conforto e com­pren­sione, non si esaurisce con l’infanzia. La possibilità infatti di usufruire di un contesto relazio­nale sensibile e responsivo è un fattore preventivo anche in adolescenza perché necessario allo svi­luppo dell’autonomia e a favorire l’equilibrio psichico. Sappiamo che questa autonomia del­l’adolescente è possibile solo se il figlio non viene ostacolato nel suo necessario bisogno di conte­stare l’autorità genitoriale. Solo così egli può efficacemente affermare se stesso e di conseguenza la sua individualità. Se il genitore invece di sostenerlo lo punisce come nel mito, Zeus ha fatto con Prometeo, è possibile che si attivino conflitti che possano favorire esiti psicopatologici. Il nostro programma ha come focus proprio questa problematica e si propone di sostenere i genitori in que­sto difficile processo.

3) “Genitori a Tema”

“Genitori a tema”  è un progetto che prevede la realizzazione di singoli incontri ciascuno dei quali affronterà una tematica specifica. Gli incontri proposti finora