La ballata dell’amore di vetro (o dell’anoressia) – Testo

Dall’album Faber in Mente, raccolta di brani con i testi del Dr. Gabriele Catania, musiche di Fabrizio De André arrangiate da Giuliano Dottori ed eseguite dall’Ensemble Faber in Cluster
Titolo della canzone originale: La ballata dell’amore cieco (o della vanità)
Testo e musica di Fabrizio De André
Copyright © 1969 Edizioni Leonardi – La Cascina Edizioni Musicali s.r.l. Milano

La ballata dell’amore di vetro (o dell’anoressia)

Testo di Gabriele Catania

Un padre assente una madre sola
tralalalalla tralallaleru
misero al mondo per un errore
il loro frutto dell’amore.

Era una bimba bella e dorata
tralalalalla tralallaleru
era una bimba bella e dorata
e chiedeva solo d’essere abbracciata.

La madre invece si ostinava
tralalalalla tralallaleru
ad esibir quella bellezza
senza il calor di una carezza.

La bimba allor si sentì sola
tralalalalla tralallaleru
in quel suo corpo fatto di niente
nel vetro di un amore freddo e trasparente.

E per lenir meglio il rifiuto
tralalalalla tralallaleru
escluse il cuor dalla coscienza
basando la sua forza sull’obbedienza.

Quell’obbedienza esagerata
tralalalalla tralallaleru
la spinse ancor con più durezza
a rifiutare il corpo e la sua bellezza.

Fu la rinuncia alla bellezza
tralalalalla tralallaleru
che la portò senza pensare
a scegliere una vita da mortificare.

E sul dolore e il patimento
lei costruì la sua ragione
fatta di un sol convincimento
di essere felice in quella prigione.

Ora il suo cuor sperava forte
tralalalalla tralallaleru
ora il suo cuor sperava forte
di vincere da sola anche la morte.

E mentre il corpo suo emaciava
e il tempo ormai correva indietro
lento il ricordo suo ritornava
a quel fatale incontro con l’amor di vetro.